Napoli-Juventus Stadium (@Twitter)

Il destino della Juventus si intreccia, ancora una volta, con il palcoscenico della Champions League. Ma stavolta, più che sul campo, lo spartito si suona nei salotti del potere. Mentre PSG e Inter si sfidano per la corona d’Europa, John Elkann è atteso a Monaco di Baviera per un incontro cruciale con i nuovi uomini forti della Vecchia Signora: Damien Comolli e Giorgio Chiellini.

Un vertice silenzioso, lontano dai riflettori, ma destinato a incidere in modo profondo sulla rotta futura del club. Dopo una stagione di transizione e incertezze, la Juventus è chiamata a programmare il domani. E il tempo, questa volta, non è un alleato.

Addio Giuntoli, si volta pagina in casa Juventus: Tudor solo fino al Mondiale per Club

Con l’addio di Cristiano Giuntoli ormai imminente, la Juventus è pronta a voltare definitivamente pagina. La guida tecnica, affidata temporaneamente a Igor Tudor, resterà invariata almeno fino al termine del Mondiale per Club: un impegno che la società intende onorare, pur sapendo che il tecnico croato — nonostante un contratto in scadenza nel 2026 — non sarà il volto del futuro.

La nuova governance bianconera, composta da Comolli e Chiellini, ha già cominciato a sfogliare il dossier allenatore. Ma sbilanciarsi, al momento, è impossibile. Il profilo ideale ancora non c’è — o non è ancora alla portata.

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Il grande enigma: chi siederà sulla panchina della Juventus?

Il grande nodo resta l’allenatore. Antonio Conte era il sogno dichiarato di Elkann, ma il tecnico leccese ha scelto Napoli, chiudendo la porta a un clamoroso ritorno. Gian Piero Gasperini, alternativa forte e concreta, è ormai destinato alla Roma.

Sul tavolo restano pochi nomi e molti dubbi. Stefano Pioli rappresenta una soluzione esperta, stimata anche dall’Atalanta per il dopo-Gasp. Roberto Mancini, seppur libero, non scalda i cuori bianconeri e manca da troppo tempo dal calcio di club. Tra le suggestioni di respiro internazionale, circolano i nomi di Marco Silva e Bruno Genesio: profili più affini a Comolli, per ora, che a una visione chiara e condivisa del progetto Juve.

Il nuovo direttore sportivo: tra ritorni e volti nuovi

Parallelamente, la Juventus lavora per ridisegnare la propria struttura sportiva. Il ruolo di direttore sportivo — vacante dopo l’uscita di Giuntoli — sarà decisivo per impostare le linee del prossimo mercato. Tra i nomi caldi spiccano Frederic Massara, ex Milan, che conosce bene Pioli e ha già lavorato a livelli alti, e Diego Lopez, ex DS del Lens, figura molto apprezzata da Comolli per competenza e visione internazionale.

Sul fronte scouting, potrebbe prendere corpo la pista che porta a Tognozzi, già a Torino in passato.

Rivoluzione in attacco: Vlahovic ai saluti, Osimhen più lontano

Con il ridisegno dirigenziale, cambierà inevitabilmente anche l’asse strategico sul mercato. L’addio di Vlahovic è ormai dato per certo: il serbo è considerato sacrificabile per ragioni economiche e tecniche. Difficile, se non impossibile, arrivare a Victor Osimhen: la trattativa col Napoli era legata all’ex direttore Giuntoli, e con la sua uscita il dialogo sembra essersi interrotto sul nascere.

La priorità resta quindi l’individuazione del nuovo numero 9, simbolo della rinascita. Un attaccante da Champions, ma con logica sostenibile. Il mercato bianconero sarà figlio delle decisioni che nasceranno a Monaco.

La Juventus davanti al bivio

Il vertice in programma durante la finale di Champions non sarà una semplice formalità. Sarà il momento in cui Elkann, Comolli e Chiellini getteranno le basi di una nuova Juventus: tecnica, dirigenziale, e strategica. Il tempo stringe, le scelte non possono più essere rinviate. Il Mondiale per Club è alle porte, la Champions chiama, e i tifosi aspettano. Serve visione, coraggio e un’identità da ricostruire. Monaco può segnare l’inizio di una nuova era. O l’ennesimo giro a vuoto.

La palla ora è nelle mani della proprietà.

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