Il Napoli visto questa stagione non è nemmeno un lontano parente della macchina perfetta che ha sbaragliato lo scorso campionato. Che sia per mancanza di motivazioni, per una condizione atletica precaria o, ancora, per incompatibilità tattiche, di fatto gli azzurri a distanza di 365 giorni sono passati dal primo al decimo posto. Una metamorfosi che difficilmente trova una logica e della quale ha parlato lo stesso artefice di quella macchina perfetta, Luciano Spalletti, focalizzandosi soprattutto sulla scelta di cambiare tre diversi allenatori.
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Tre allenatori e le convocazioni dei napoletani in Nazionale
L’attuale CT dell’Italia, a pochi mesi dall’inizio dell’Europeo, è stato raggiunto dai microfoni del Corriere della Sera. Tanti i temi toccati, ma mister Spalletti non poteva dimenticare quanto di storico fatto l’anno scorso, motivo per il quale, interrogato sull’attuale andamento degli azzurri, ha così risposto: “Tre allenatori in genere non si cambiano nemmeno in cinque anni. Come si fa in pochi mesi ad assimilare tante cose da uomini che hanno metodi e caratteri diversi. I giocatori, talvolta, devono essere confortati, convinti di essere forti. Basta un nulla per demotivarsi. Ragazzi giovani come Zirkzee, Kvara per esempio vanno coltivati, difesi e sostenuti ogni giorno“.
Di Lorenzo, Raspadori e Meret: li convoca con la stessa convinzione?
“Io valuto complessivamente, non la stagione o gli ultimi mesi”.