Gli strascichi della vicenda che ha visto come protagonisti Juan Jesus e Francesco Acerbi sembrano non terminare più. Soprattutto alla luce di alcune incongruenze del difensore italiano, denunciate dallo stesso centrale brasiliano, l’opinione pubblica sembra essersi infatti spaccata in più fazioni. Fabiano Santacroce, ex difensore proprio degli azzurri, però non ci sta, e commenta al veleno la questione.
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Santacroce: “Mi auguro che la giustizia gli dia la giusta batosta”
“Sono cose brutte, siamo nel 2024 e mi sembra una follia. Il gesto sul campo è stato bruttissimo e io avevo capito subito che cosa fosse successo quando Juan Jesus aveva chiamato l’arbitro. Anche a me sono capitate tante volte queste situazioni e più volte mi hanno chiamato così: quando succede con un ragazzino come protagonista si impara a reagire, ma quando lo fa un padre di famiglia, che dovrebbe istruire i propri figli a riguardo, per me è ancora più grave. A 36-37 anni mi chiedo: che cosa insegni ai tuoi figli?”. Ha dichiarato l’ex azzurro ai microfoni di TvPlay.
“Dire una cosa del genere non è un insulto normale”
Il difensore italo-brasiliano ha poi rincarato la dose: “Il gesto di Juan Jesus è stato da signore. Il suo comportamento, subito dopo la partita e anche nelle interviste, è stato esemplare. Io avrei reagito in maniera diversa. La cosa che mi indigna di più è sentire un uomo negare quanto ha detto. Piuttosto Acerbi dovrebbe stare zitto. La figuraccia l’ha già fatta, ma negare tutto quanto è ancora più grave: mi auguro che la giustizia gli dia la giusta batosta per far sì che non ricapiti più. Dire una cosa del genere non è un insulto normale. Per me è una cosa fuori dal mondo quanto successo domenica sera. Io ho sempre considerato Acerbi come un bravo ragazzo, anche per le sofferenze che ha subito in passato, ma non la reputo una persona intelligente: chi usa l’intelletto non può usare una frase del genere”.