In diretta sul canale YouTube Napolità, con Sasà Pengue, l’esperto di calciomercato, Nicolò Schira, ha raccontato delle trattative del Napoli che non sono andate a buon fine. In effetti, l’Udinese ha “perso” quasi 40 milioni a seguito delle mancate cessioni di Samardzic e Perez: “Molto semplicemente è successo quanto era accaduto con l’Inter qualche mese prima. Il Napoli si è mosso, ha trovato l’accordo con l’Udinese nelle vacanze di Natale, 20 milioni + bonus. Adesso lo posso dire, siamo in prescrizione, la sera del 31 dicembre, verso mezzanotte/mezzanotte e mezza, un operatore implicato nella trattativa, mi dice che era tutto fatto e che si sarebbe chiuso tutto in 2-3 giorni. Tra un brindisi e l’altro, lancio subito la notizia. Qual è il problema? Che si fanno i conti senza l’oste: il papà di Samardzic. I club trovano l’accordo, il ragazzo vuole venire a Napoli, così come voleva andare all’Inter e sarebbe voluto andare alla Juve, anche perché con Cioffi non ha feeling, che l’ha escluso, panchinato, pure quando gioca titolare il primo cambio è lui, ma se il papà ogni volta chiede una maxi-commissione alla firma e fanno una proposta di 1,5 milione e ne chiede almeno 2,5 in più, diventa complicato. Questa è la questione Samardzic. Se questa cosa fosse accaduta il 7 luglio e avevi davanti 2 mesi quasi, magari si poteva risolvere, ma nel mercato di gennaio, con il Napoli impegnato con la Supercoppa, ovviamente l’ideale era avere il giocatore subito per potersi giocare un trofeo con i nuovi acquisti. Così non è stato e secondo me è stato un po’ il rammarico in casa Napoli. A quel punto, comunque, si va sul piano B ed è stato preso Traoré. Loro vedono in Samardzic quel tipo di giocatore che hanno da tanti anni Piotr Zielinski. Alla fine, l’operazione è andata in frantumi”.
Su Perez invece il dietrofront è del Napoli
“Una serie di fattori. Innanzitutto, il Napoli ha trovato l’accordo e, di solito, il giorno dopo si organizzano le visite. Invece, si è preso qualche giorno di tempo, evidentemente non c’era la totale convinzione di tutte le anime del Napoli che fosse quello il giocatore ideale. Tant’è che alla fine si sono tirati indietro. Mazzarri voleva più un giocatore tipo Teathe. Probabilmente, la gestione poteva essere fatta un po’ meglio. Anche il giocatore ne è uscito male, come uno sedotto e abbandonato. Per l’Udinese non è stato un gennaio fortunato col Napoli, doveva incassare 40 milioni e ne sono arrivati 0. Il Napoli ha ragionato sul fatto che giocando a 3, non c’era necessità di dare via Ostigard. Un po’ non erano convinti, un po’ hanno rivalutato Ostigard che ha giocato delle buone partite e alla fine si sono tirati indietro e non hanno ritenuto Perez il nome che avrebbe cambiato la difesa. Non era un investimento da poco, 18 milioni bonus compresi. Secondo me è stato un insieme di fattori”.