Roberto Mancini, ex CT della Nazionale italiana, si è raccontato in una lunga intervista a Transfermarkt, toccando diversi temi legati al calcio italiano e internazionale. Tra riflessioni sul presente e qualche rimpianto per il passato, ha condiviso la sua visione sul momento che sta attraversando la Serie A e sulle squadre che lo hanno maggiormente impressionato in questa stagione.
Il calcio italiano è davvero in crisi?
Negli ultimi anni i club di Serie A hanno spesso raggiunto le fasi finali delle competizioni europee – l’Inter è solo l’ultima in ordine di tempo – eppure si continua a parlare di crisi. Mancini spiega così questa apparente contraddizione:
“La Serie A sta attraversando un profondo cambiamento, sia nella mentalità che nella struttura. L’epoca dei presidenti appassionati che investivano per amore del club è ormai alle spalle. Oggi il calcio è un grande business globale, e questo si riflette anche nella proprietà delle squadre. Per tornare a essere competitivi serve che tifosi, media e sistema nel suo complesso accettino e si adattino a questa nuova realtà.”
Chi ti ha impressionato di più in questa stagione?
Alla domanda su quale squadra abbia espresso il miglior calcio, Mancini non ha avuto dubbi:
“In Italia ho ammirato molto il Bologna, mentre all’estero il PSG, per il modo in cui ha saputo valorizzare i giovani e creare uno spirito di squadra solido”.
Il rimpianto per la Nazionale e le prospettive dell’Italia
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Mancini ha anche parlato della sua esperienza alla guida dell’Italia, lasciando spazio a un pizzico di nostalgia:
“Sì, ho rimpianto di aver lasciato l’Italia. Col senno di poi, è stato un errore. È un’esperienza da cui ho imparato molto e che non ripeterei. Allenare una Nazionale è molto diverso rispetto a un club: non puoi lavorare ogni giorno con i giocatori per farli crescere, ma devi costruire un’identità di squadra in tempi brevi e far sì che elementi che non giocano insieme durante l’anno trovino un’intesa. La chiave è creare un gruppo unito, forte e con una mentalità vincente”.