Napoli-Verona vista con gli occhi dei tifosi presenti al Maradona

DiRedazione

5 Febbraio 2024

Photo Credit: SSC Napoli

Uno dei punti imprescindibili tra una squadra e i suoi tifosi è l’esserci, ovvero essere presenti per loro non solo quando c’è da divertirsi, ma anche nel momento dei bisogno. Ieri è stato il giorno di Napoli-Verona, una gara cruciale per gli azzurri in quanto bisogna continuare a rimanere vicini alla zona Champions, in quel momento distante quattro punti.

Il pubblico partenopeo fiuta l’importanza e le difficoltà di questa sfida, e nonostante la stagione al momento non vada ancora per il verso giusto, non abbandona la propria squadra. Quindicimila biglietti venduti. In totale, quindi, circa 40mila sostenitori.

Primo tempo senza reti, ma non mancano le emozioni: il protagonista del primo tempo è Kvaratskhelia, assetato di gol: corre come un dannato e quando si attiva dà sempre l’idea di poter far male, ma non riesce a superare Montipò. I gialloblù si portano avanti al 72′ con la spallata di Coppola, per qualche secondo cala il silenzio al Maradona, ma poco dopo si alza un coro all’unisono: “La gente come noi non molla mai!”. Pronti? Via!
La formazione di Mazzarri rimonta tra il 79′ e l’87’ grazie alla deviazione in area dell’ex Ngonge, con il tocco decisivo (secondo la Lega) di Dawidowicz, e allo spettacolare destro sotto l’incrocio di Kvaratskhelia.

Esplode lo stadio, tutti sotto la curva e i calciatori si uniscono in un commuovente abbraccio accompagnato dalla gioia dei bambini, delle famiglie e di tutte le persone presenti sugli spalti. Capitan Di Lorenzo spinge Kvaratskhelia ancora una volta sotto la Curva, per far sì che il compagno si godesse lo spettacolo e che continuasse a ricevere i meritati applausi.

Una rete, di rara fattura, che ridona un sorriso al georgiano a 50 giorni dall’ultima volta, un pomeriggio da non dimenticare nonostante tutte le imprecisioni. Che questa gara possa rappresentare una svolta: dalla buona presentazione di un coraggioso Ngonge allo splendente Lindstrom.

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