Mancano poco più di 48 ore alla delicatissima sfida tra Napoli e Roma che si terrà domenica alle 18:00. In vista del “derby del Sole“, mister Calzona è tornato a parlare in conferenza stampa per sottoporsi alle domande dei giornalisti.

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Calzona in vista di Napoli-Roma: “Dobbiamo uscire da questa situazione con una grande partita”

Di seguito la conferenza stampa integrale del tecnico dei partenopei in occasione del match del Maradona, vero spartiacque per i destini europei degli azzurri (con l’ombra del ritiro punitivo in caso di passo falso).

Momento complicato, ha avuto la percezione ci possa essere finalmente la reazione?

“La partita di Empoli ha mostrato anche qualche problema offensivo e questo mi ha preoccupato. L’ho fatto presente ai ragazzi, erano molto abbattuti. Noi abbiamo il dovere di lavorare sul campo, migliorare queste cose e finire nel miglior modo possibile, lo dobbiamo alla città. Gli allenamenti sono andati bene, in settimana siamo partiti sottotono, ma era prevedibile. Oggi è tornato l’entusiasmo giusto, ma dobbiamo prenderci delle responsabilità, io per primo che li alleno. Mi auguro venga fuori l’orgoglio”.

C’è ancora la possibilità di puntare alla Champions

“Abbiamo buttato via delle occasioni, in questo momento non siamo in grado di fare progetti, ora siamo anche nella condizione che il nostro futuro dipende anche dagli altri. Ho chiesto ai ragazzi di pensare solo alla Roma e poi vedremo pian piano cosa ne verrà fuori”.

Che Napoli vuoi vedere per essere soddisfatto?

“Voglio vedere la prestazione, quella ci deve essere, sia in fase di possesso che non. Voglio vedere i giocatori che inseguono con rabbia. Secondo me con la prestazione vengono anche i risultati, voglio però vedere una squadra che voglia vincere a tutti i costi”.

Due giorni di ritiro possono risolvere questa “apatia mentale”?

“No, i due giorni di ritiro ci servono per stare insieme, è stata una scelta concordata con la società perché a volte anche stando lontano dalla famiglia ci si può rendere contro delle mancanze. Non è assolutamente un ritiro punitivo, ma bensì produttivo”.

C’è un problema sulle palle alte? E cosa si sente di dire ai tifosi?

“Non è un problema di palle alte, ma di come difendiamo la porta. Noi abbiamo preso gol con palle rasoterra messe dietro (Darmian), oppure con gli 1 contro 1 (Djuric e Cerri). Il discorso è più di posizionamento, non c’è un problema specifico, ci manca la voglia di non prendere gol. Per i tifosi non ho parole, sono presenti sempre, dobbiamo essere noi a spingerli a sostenerci. A me dispiace tantissimo vedere uno stadio pieno, vedere 5.000 persone in trasferta, e magari fare prestazioni al di sotto, mi disturba tantissimo”.

In caso di accesso in Europa League o Conference League sarebbe soddisfatto?

“Non dobbiamo fare il paragone con il Napoli dell’anno scorso, che è stato qualcosa di eccezionale. Dobbiamo piuttosto farlo con quello attuale. Abbiamo dei dati che dimostrano dei miglioramenti, ma non mi piace parlare di questo. Chiaramente abbiamo preso una marea di gol e non va bene. Non posso confrontarlo con la stagione scorsa, altrimenti sarebbe tutto un fallimento. Farò un paragone con la mia gestione quando finirò e capirò se avrò lavorato male. In quel caso non avrò problemi a dirlo”.

Cosa è successo rispetto all’anno scorso?

“Questa squadra ha problemi e l’ha detto anche il presidente in fase di costruzione. Chi è arrivato quest’anno non ha inciso tantissimo e non sempre per colpa loro. Mi aspettavo sicuramente meno problematiche, ma dopo 2-3 giorni ho capito che i problemi erano sicuramente più ampi”.

Nello spogliatoio qualcuno deve sentirti responsabile?

“Non qualcuno, ma tutti devono sentirsi responsabili di questa situazione. Io faccio le scelte in base a quello che vedo in settimana, ma a parte Mazzocchi, Dendoncker e Natan, gli altri hanno avuto spazio, anche più di quanto si possa pensare. Le occasioni per mettersi in mostra le hanno avute e tutti devono sentirsi quindi responsabili. La sconfitta deve essere di tutte le componenti, anche di chi non va in campo”.

Parlare troppo del futuro può aver liberato dalle responsabilità questa squadra?

“No, perché noi siamo professionisti, ci pagano anche bene per fare questo mestiere. Ci sono sicuramente i lati negativi, ma noi dobbiamo conviverci. Io non sono disturbato dalle notizie, è normale venga messo in discussione il mio lavoro, così come per i calciatori, ma bisogna saper convivere”.

Vede i suoi giocatori demotivati?

“Ad Empoli non c’è la voglia di vincere, mentre con il Frosinone abbiamo creato tantissimo. Nelle altre è invece mancata la voglia di non prendere gol. Non è un discorso tattico, ma di attenzione. Oggi ci manca questa rincorsa in più per rimediare ad un errore del compagno e l’ho fatto presente ai ragazzi. È stata un’annata veramente travagliata, ma questo non vuol dire che dobbiamo finire con questo andazzo. Io non ci sto assolutamente a finire così. Dopo l’inizio settimana non bellissimo oggi ho visto la squadra fare un ottimo allenamento”.

Squadra non riesce ad essere compatta, come se lo spiega?

“Quando perdiamo la palla facciamo fatica a sistemarci. Ci sta sbagliare un passaggio, ma il primo pensiero deve essere quello di mettersi sotto palla. Ai ragazzi chiedo sempre di difendere in avanti, in alcune fasi si può fare densità perché magari abbiamo speso tanto, ma non la voglio nella nostra metà campo. Quando abbiamo un giocatore fuori lavoriamo e percepiamo il pericolo, non capisco perché non accada in 11 contro 11”.

Quali sono le insidie di questa partita?

“Con la gestione De Rossi la Roma segna tantissimo e hanno grande fisicità. Ci sono tante cose di cui preoccuparsi, ma se giochiamo da Napoli anche noi abbiamo le nostre armi. Dobbiamo uscire da questa situazione con una grande partita”.

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