In diretta su Canale 21, è intervenuto Umberto Chiariello nel suo editoriale.
“Concentrati, pensiamo a una partita alla volta. È inutile che vi fate già feste. Basta una buccia di banana e il sogno svanisce .Genoa, punto, perché questo è un campionato dove squadre dominanti non esistono, dove tutto può accadere. Io me lo ricordo cosa dicevate poche settimane fa quando eravamo andati a meno tre dall’Inter e in certi momenti in cui l’Inter anticipava eravamo anche a meno sei.
Scudetto buttato tra Como e Venezia. Ah mannaggia Roma e recuperi. I gol presi con la Roma, con la Lazio. Poi l’Inter si pianta a Parma dove vinceva tranquillamente due a zero. Inzaghi fa quello che avrebbe fatto qualsiasi allenatore al mondo. Vince due a zero ha il Bayern Monaco e toglie un paio di elementi importanti per fare riposare. Viene messo sulla graticola, ingiustamente secondo me. Non sono un grande estimatore di Inzaghi, lo considero un ottimo allenatore, un buonissimo allenatore, ma non un grande allenatore. Però a Milano lo massacrano ingiustamente.
Certo, Inzaghi rischia di perdere due scudetti in quattro anni con la squadra più forte. E’ un dato oggettivo. Conte gli ha consegnato la squadra più forte, campione d’Italia, e lui ha buttato uno scudetto a Bologna il primo anno e quest’anno rischia di ripetersi perché era in testa, era in vantaggio al Napoli e si è piantato. Ma anche il Napoli aveva avuto una striscia lunga di risultati negativi. Quindi non mi fate arrabbiare per cortesia. Chi parla di scudetto in questo momento è criminale. Siamo a tre passi dal sogno ma bisogna affrontarne uno alla volta come se fosse l’Himalaya. Con umiltà. Perché anche ieri a Lecce abbiamo fatto una partita di sofferenza pura. Nel secondo tempo abbiamo buttato via la palla contro il Lecce che può giocare otto ore senza segnare perché c’è un mezzo giocatore capace di far gol.
Non chiedete a Conte per cortesia il bel gioco. Conte non l’ha mai promesso. E’ venuto a Palazzo Reale e ha detto voglio una squadra tosta che deve dare fastidio. Promessa realizzatisi. Napoli ha perso solo quattro partite. Così come l’Inter. Il Napoli ha vinto ventitré partite. Di cui tredici di corto muso direbbe Allegri. Per un solo gol. Ha fatto diciassette clean shet cioè porta imbattuta diciassette volte. Difesa meno battuta d’Europa. Pensate che ha preso sì venticinque gol in trentacinque partite che è una cifra eccezionale. Ma ne ha persi addirittura diciannove in trentatré partite perché la prima di Verona non c’era il Napoli. È stato costruito dopo. E con l’Atalanta in casa prese l’imbarcata. E’ un Napoli dai numeri tosti.
Cosa si chiedeva da Antonio Conte?
Venti punti in più. Venti milioni per venti punti. Tu vieni, ti prendi venti milioni, ti costruiamo una squadra da Champions e tu ci dai venti punti in più, perché il Napoli dell’anno scorso era finito incredibilmente a cinquantatré punti. Cioè non aveva partecipato al campionato. Da chi aveva dato venti punti di stacco a tutti nell’anno precedente si era portato a ben quaranta punti dalla prima. Ci aveva perso in un attimo sessanta punti. Sessanta punti è un campionato. Quindi il Napoli l’anno scorso si è scritto nominalmente al campionato. Non ha partecipato. Antonio Conte ci deve dare venti punti in più. L’anno scorso la seconda in classifica il Milan ha fatto settantacinque punti. La terza la Juventus settantuno punti. L’Atalanta quarta sessantanove. L’anno scorso sono bastati sessantanove punti per entrare in Champions. Anzi addirittura sessantotto perché il Bologna è entrato da quinta perché l’anno scorso il quinto posto è valso la Champions. Quest’anno non serve. Non basta.
73 punti, zona di sicurezza per fare quel terzo posto necessario per rilanciare il progetto Napoli e provare a vincere. Conte non ha fatto così. I punti in più non ne ha fatti venti. Ne farà trenta e più. Ha esagerato. Poi l’Inter aveva stravinto addirittura oltre Spalletti che aveva finito a novanta un po’ in affanno dopo aver avuto una media da cento punti. Si dice, è storia, che le grandi squadre strisciate, cioè Inter, Milan, Juve, quando aprono dei cicli e vincono e continuano a vincere, l’anno in cui raggiungono l’apice con punteggi importanti, l’anno dopo fatalmente perdono una decina di punti, più o meno. Anche perché c’è la Champions, la voglia di andare avanti in Champions. L’anno scorso l’Inter aveva un solo obiettivo in testa, la doppia stella. L’anno scorso la Champions era un obiettivo non prioritario, quest’anno era un obiettivo prioritario. Voleva fare addirittura il treble, la tripletta. Voleva fare Coppa Italia, campionato e Champions. Si chiama Iubris, per chi ama il greco, la tracotanza e la tracotanza si paga.
Cosa accade?
Che l’Inter ha esagerato a sua volta. Da 94 punti è sceso di parecchio. A questo punto del campionato ne aveva 89, cioè a tre giornate dalla fine. Oggi ne ha 74. 15 punti in meno. La doppia combinazione, il combinato disposto, direbbero i giuristi, del calo dell’Inter e della crescita del Napoli ha realizzato quasi l’impossibile. Il Napoli ha scavalcato l’Inter perché il Napoli ha fatto più 26. Ma voi capite più 26 che cosa significa? E rischia di essere molto di più perché il Napoli si piantò, aveva 51 punti a questo punto del torneo e finì a 53 addirittura. C’è pochissimo. Se il Napoli vince lo Scudetto a 84 sono 31, se vince a 86 sono 33 punti in più. Un’enormità. L’Inter meno 15, c’è una sola squadra che ha saputo peggiorare l’Inter, è il Milan che sta a meno 17 rispetto all’anno scorso. Pensate un po’.
Ma Conte? Quello che ha promesso sta realizzando. Squadra tosta.Poi chi fa i gol manco a martellate. Ma gioca male? Sì. Non è bello da vedere in Napoli, ma non è un problema di bellezza, è un problema di efficacia. È una squadra che produce poco, oggettivamente produce poche azioni da gol. Ne concede pochissime gli avversari, ma non fa bene tutte e due le fasi, perché in fase d’attacco il Napoli è una squadra deficitaria. Non si è mai vista una squadra che si trova in testa alla classifica, che può vincere lo Scudetto con appena cinquantacinque gol fatti in trentacinque giornate. Conte la prima cosa che disse? Noi non possiamo ripartire da una difesa che prende 48 gol. Dobbiamo mettere in mano la fase difensiva, perché con gli attacchi ci si diverte, ma con le difese si vincono i campionati. Il Napoli è solido. E poi si merita di essere il primo. Non è il più forte. È il più forte dell’Inter, io non ho problemi ad (12:35) ammetterlo. È così.
Ma perché nel 1982 era il più forte dell’Italia? Più forti dell’Itali c’erano almeno due nazionali sicure che erano il Brasile e la Francia. La Francia si suicidò. E il Brasile perse con noi una partita che se giocasse cento volte gli stessi uomini la vincerebbe novantanove volte. L’Italia fece un miracolo. E perché nel 2006 eravamo noi i più forti? Ma ve la ricordate la finale? La Francia era tre volte più forte di noi. Resistemmo. Fummo bravi. Ma quando uno che non è il più forte riesce a vincere se lo merita. E’ ancora più meritevole.
Ha detto Conte che la storia la scrive dei vincitori. Io poi non sono d’accordo che chi arriva secondo viene dimenticato perché io Vinicio lo ricordo in eterno. Il Napoli di Marchesi che fece terzo lo ricordo in eterno. Il Napoli di Chiappella che a San Siro fu defraudato con Improta e Juliano, Altafini io me lo ricordo in eterno. Noi abbiamo una povera storia. I secondi posti quelli veramente belli eh ci rimangono per sempre. Lui è abituato dove i secondi posti vengono dimenticati. Ecco lui ragiona con la mentalità Juventina, è una mentalità vincente. Antonio Conte a Torino il secondo posto si dimentica lo si deve dimenticare perché arrivare i secondi a Torino è una sconfitta, a Napoli no.
Antonio Conte è un vincitore e se lo merita sapete perché? Perché contro le grandi squadre del torneo le altre otto grandi compreso il Milan nono le altre otto il Napoli solo con una squadra è in deficit, la sua bestia nera la Lazio ci ha fatto un punto solo ed è stata eliminata anche in coppa Italia, con l’Atalanta ne ha fatti tre a testa, con l’Inter due pareggi uno un punto due punti a testa, ma a San Siro Simeone ebbe la palla della vittoria l’ultimo minuto e a Napoli l’Inter ha giocato da provinciale il giorno che Conte disse “Se vogliamo possiamo” perché Napoli nel secondo tempo asfaltò l’Inter e il goal di Billing è forse il goal di quella cosa di cui non parlo. Il Napoli ha fatto sei punti col Milan sei punti con la Fiorentina. Alla Juventus gli abbiamo tolto quattro punti 0 a 0 lì tranquillo e grandissimo secondo tempo a Napoli 2 a 1.
Il Napoli con Juve, Milan, Fiorentina, Roma e Bologna ha fatto da 4 a 6 punti con l’Atalanta e con l’Inter non è andata sotto è solo la Lazio ci ha sorpreso. Questo dimostra che il Napoli non è lì per caso e quindi smettete ora di fare discorsi stucchevoli, il Napoli è primo perché l’Inter ha regalato il campionato. Il Napoli è primo, ma non è bello e brutto a vedersi e a me personalmente frega 0 a me personalmente frega che abbiamo tre punti di vantaggio e in testa ci sono tre parole Genoa Genoa Genoa.