Azzurri sconfitti di nuovo nel finale, la zona salvezza ora dista 4 punti
Ancora a bocca asciutta: settima giornata di LBA e settima sconfitta per il Napoli Basket, che al PalaShark di Trapani resta in partita per 38’ e, come la settimana scorsa contro la Reyer Venezia, si spegne completamente in vista del traguardo, lasciando alla squadra di Jasmin Repesa due punti preziosissimi.
Certo, nulla di paragonabile alla follia vista negli ultimi 47” del match contro i lagunari, con un vantaggio di 8 punti dilapidato in modo inimmaginabile, ma il parziale di 10-2 (dall’85-83 al 95-85 finale) con cui i siciliani hanno chiuso l’incontro fotografa perfettamente il momento degli azzurri, ancora una volta paralizzati dalla paura di vincere.
Non è stata sufficiente per schiodarsi da quell’angosciante “0” in classifica il ritorno sul parquet di Kevin Pangos, autore tra l’altro di una prova sontuosa: doppia doppia da 21 punti, 11 assist e 8/12 dal campo per il play canadese in 27 minuti, e finalmente la capacità di ergersi a guida di una squadra che ha bisogno come il pane di leadership in campo.
Positive anche le prove di Bentil (18 punti), Copeland e Dreznjak (11), pur con qualche errore di troppo, e non è sbagliato chiedersi cosa sarebbe successo se Napoli avesse potuto contare su Erick Green, fermato da un problema al polpaccio dopo l’ottimo esordio contro la Reyer della scorsa settimana.
Napoli ha pagato a carissimo prezzo le 21 palle perse, di cui ben 13 in un primo tempo chiuso sotto di 10 e con i soliti enormi problemi difensivi (55 punti subìti): l’ottimo terzo quarto, in cui la difesa a uomo ha mandato in tilt gli Sharks e Dreznjak ha fallito addirittura la tripla di un potenziale +8, aveva fatto sperare in un finale diverso da quelli delle prime 6 giornate.
Nonostante Pangos e Bentil abbiano provato a tenere a galla i partenopei, è stato l’ex Reggio Emilia Galloway, fin lì abulico, a chiudere l’incontro con 10 punti d’autore nell’ultimo periodo.
Napoli, complice la pesante situazione falli, ha mollato nuovamente gli ormeggi in difesa, e con 32 punti subìti nell’ultimo periodo non poteva esserci alcuna chance di successo.
Le vittorie di alcune dirette concorrenti, in particolare l’exploit di Varese contro la finora imbattuta Virtus Bologna, allontanano gli azzurri dalla zona salvezza, distante ora 4 punti, e a questo punto la scontro diretto contro i veneti in programma domenica prossima alla “Fruit Village Arena” Palabarbuto assume i contorni dell’ultima spiaggia.
A giocarsi la panchina è sicuramente coach Milicic, la cui gestione del roster e dei momenti della partita non ha convinto nemmeno a Trapani.
L’uso eccessivo nella zona nel primo tempo, il minutaggio inspiegabile di alcuni giocatori (troppo poco Totè, troppo Woldetensae, Manning desaparecido a Trapani come Treier contro Venezia), e i cambi attacco/difesa in stile “football americano” negli ultimi minuti hanno lasciato nuovamente perplessi anche i più irriducibili tra gli estimatori del tecnico croato.
Dopo il match contro la Nutribullet ci sarà la prima sosta del campionato, motivo in più per il quale tutte le riflessioni societarie saranno certamente rimandate a lunedì prossimo: la speranza è che la panchina di Milicic e le speranze di salvezza di Napoli siano un po’ più salde a partire da domenica notte.
a cura di Jacques Pardi