Ferdinando Orsi

Nando Orsi non ha dubbi: “Fate tutte le vostre scaramanzie, ma quest’anno solo il Napoli può perdere questo Scudetto.” Parole che pesano, dette ai microfoni di Radio Marte durante la trasmissione Marte Sport Live. Orsi, ex portiere della Lazio e oggi opinionista Sky, non nasconde una convinzione che sembra diffusa anche tra i tifosi più prudenti: il traguardo è vicino, ma serve superare l’ostacolo Lecce senza danni.

“Anche il più scaramantico dei tifosi sa quanto sia fondamentale questa partita. Dopo, il cammino sarà molto più semplice”, ha detto. “Inutile toccare ferro o aggrapparsi a riti scaramantici… Parlo di Scudetto al Napoli da anni, poi però arrivavano pareggi inaspettati o brutte cadute. Ma stavolta il discorso è diverso”.

Orsi sottolinea come l’Inter, diretta inseguitrice, abbia un calendario più difficile e non viva un gran momento:

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“Ha perso tre partite di fila. Il Napoli, nonostante qualche prestazione sottotono come quella col Monza, ha mostrato un atteggiamento molto più deciso col Torino. Questo fa la differenza”.

Poi entra nel merito delle dinamiche di squadra:

“I campioni veri, quelli con carattere, cambiano le partite. Gente come McTominay. Non serve per forza giocare come il Barcellona di Guardiola, che aveva Messi, Iniesta e Neymar. Conte, ad esempio, non costruisce squadre da spettacolo, ma i suoi gruppi sono sempre compatti, determinati, superiori sul piano fisico e mentale”.

E aggiunge: “Se il Napoli dovesse vincere questo Scudetto, sarebbe meritatissimo. Quando vinci così tante partite non è mai frutto del caso. Si può trionfare in tanti modi diversi”.

C’è anche un ricordo personale legato alla storia del Napoli. Orsi, infatti, era in panchina con la Lazio il 29 aprile 1990, giorno del secondo Scudetto azzurro:

“Eravamo ancora in corsa per la Coppa Uefa. Il presidente Calleri ci aveva promesso un premio in caso di vittoria. Ci credevamo. Ma poi, già durante il tragitto dall’albergo allo stadio, ci fu chiaro che non ne saremmo usciti indenni. Migliaia di tifosi del Napoli ci scortarono fino al San Paolo. Un’atmosfera incredibile, quasi irreale”.

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