Nel corso di ‘Bordocampo – II Tempo’, trasmissione in onda sulle frequenze di Radio Capri, è intervenuto mister Bortolo Mutti: “Avere sempre delle alternative, su cui lavori, è una cosa positiva. Anche perché l’allenatore non impone un certo tipo di atteggiamento, è tutto frutto di lavoro, scambi di vedute, di situazioni su cui lavori in allenamento. Per me è importante alternare situazioni tattiche in virtù dell’avversario, del risultato, degli infortuni che hai, della situazione fisica della squadra. Al giorno d’oggi non devi farti scrupolo a cambiare, anche al costo di esser tacciato di non avere un’idea chiara. A me l’integralismo tattico non piace, mi piace vedere squadre che lavorano su un progetto e che possono sorprendere l’avversario”.
Anche tu lavoravi su vari piani-gara? “Io davo degli indirizzi precisi e soprattutto lavoravo reparto per reparto. Riuscivo a creare situazioni di reparto che poi diventavano parte del gioco di squadre. Però non esasperavo il movimento, anche perché c’è sempre un avversario davanti. E’ importante avere la grande capacità di interpretazione del ruolo, a volte è il giocatore a cambiare le cose”.
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L’Inter resta la favorita? “Sta dimostrando grande solidità e capacità di gestione, complimenti a Inzaghi perché mantiene sempre alta la capacità di essere sugli obiettivi. Il Napoli però deve provarci fino alla fine, nonostante non sia riuscito a dare qualcosa in più. A Venezia, ad esempio, dovevi vincere a tutti i costi. Per essere lì a competere con l’Inter questi sono passaggi obbligati. Ma vedremo, c’è ancora tempo. Mi auguro un testa a testa fino alla fine e mi piacerebbe che lo Scudetto lo vincesse il Napoli” ha concluso Mutti.