Un ciclo di 10 lezioni è stato l’itinerario formativo percorso da 20 aspiranti dirigenti sportivi ammessi al corso istituito dalla sinergia Csi Teramo Università degli Studi di Teramo. Pochi giorni fa nell’Aula Bassi dell’Università c’era anche Mauro Meluso, direttore sportivo SSC Napoli, che ha parlato agli studenti, ricevendo anche una targa ricordo.
Queste le parole di Meluso a Teramo: “Amo l’Abruzzo e la sua montagna, trovo sul Gran Sasso i giusti momenti di riposo e di condivisione con gli amici di sempre”.
Successivamente, il DS del Napoli si è dedicato alle tante domande pervenute: “La comunicazione è un tema delicato, oggi qualsiasi tipo di dichiarazione può essere male interpretata e viaggiare a grande velocità. Ci si deve confrontare con la realtà dei social media dove tutti si sentono autorizzati a dire qualsiasi cosa, nascondendosi dietro una tastiera”.
Meluso parla del settore giovanile
Sul rapporto prime squadre e settori giovanili si è soffermato non solo sullo scounting: “Ho una grande squadra che lavora dietro di me e mi segue nelle diverse esperienze”, ma anche sul “vantaggio che ha chi possiede un centro sportivo che possa ospitare la contemporaneità degli allenamenti tra i giovani e i top player” una evidente allusione all’impianto di Castel Volturno che è carente a tal riguardo.
Ai dirigenti neofiti che chiedevano consigli, Meluso ha suggerito “programmazione” come metodo per affrontare in maniera ponderata le stagioni sportive e per evitare di “disperdere risorse ed energie”.
In merito al rapporto con gli arbitri non si sottrae alle proprie responsabilità: “Sono stato sempre un acceso contestatore della categoria ma ritengo che quando si trascende e si arriva a gesti di violenza si debbano applicare le massime pene non solo in campo sportivo ma anche in sede di giustizia ordinaria”.