Il tema delle troppe partite stagionali per i calciatori, soprattutto alla luce del numero in aumento di infortuni, ha indotto più di un ragionamento, con gli stessi interessati che a più riprese hanno minacciato scioperi. Non è dello stesso parere però Massimo Mauro, che a la Repubblica chiarisce la sua posizione.
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Mauro: “Basta parlare di calcio come lavoro usurante”
Questo un estratto delle dichiarazioni dell’ex Napoli e Juventus ai microfoni del quotidiano nazionale: Troppe partite? Protesta esagerata. Si può giocare meno tagliando gli stipendi. Andrebbe benissimo giocare una ventina di partite in meno, a patto però di guardare il rovescio della medaglia e abbassare anche gli ingaggi. Non voglio fare populismo, ma quando sento di ingaggi da 3-4 milioni solo per un buon campionato, ci sta una certa indignazione. Anche ai miei tempi ci si faceva male, ma adesso le rose sono da 30 giocatori e ci sono cinque sostituzioni a partita. Basta parlare di calcio come lavoro usurante, non vedo tutta questa sofferenza“.
L’obiettivo, sostiene Mauro, che assicura come gli allenamenti siano anche più pesanti delle partite, è trovare un nuovo equilibrio tra calendario e guadagni: “Si gioca troppo? E allora mettiamo un freno alle infinite e remunerative trasferte intercontinentali per le amichevoli estive”.