La stagione del Napoli di quest’anno è decisamente da matita rossa. I campioni d’Italia non si sono di fatto mai più rivisti, e il passivo rispetto allo scorso anno è impietoso. Ciò che rende questa annata ancor più paradossale, è che gli azzurri fanno fatica soprattutto tra in casa, tra le mura amiche, lì dove, in passato, vi era un vero e proprio fortino inespugnabile. L’ex azzurro, Pampa Sosa, ha provato a raccontare, nel corso del suo intervento a Tele A, cosa significasse per lui calcare l’erba di quel Maradona (all’epoca Stadio San Paolo), analizzando inoltre il momento dei ragazzi di Calzona.
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Sosa: “In casa non c’è nessun cambiamento nell’atteggiamento”
Questo il commento del bomber azzurro: “Le partite sono sempre più preoccupanti. Il Napoli è 13esimo per punti in casa, qualcosa di incredibile. Non capisco come la squadra possa bloccarsi così, soprattutto in casa. Non c’è un cambio di atteggiamento. Lì dovrebbe essere il posto più bello che c’è per giocare, quando arrivi sogni le giocate, ti senti protetto, invece riescono a non vincere anche quando creano tante occasioni. Dietro poi sbaglia, ci sono problematiche tattiche, fisiche, scelte dell’allenatore, ma principalmente è l’aspetto mentale che pesa. Io potevo sbagliare dei gol, ma non sbagliavo l’atteggiamento.
Giocare in casa è bello, amavo giocare con i tifosi del Napoli, al Gimnasia, ma pure ad Ascoli o Messina, anche perché nessuno aveva chiesto lo Scudetto, ma neanche il 13esimo rendimento interno. Le parole di Calzona sono state anche importanti, pesanti, spero ci sia stato almeno un chiarimento. Come fai a scendere in campo quando sei stato accusato di non aver gestito la partita, di non saperla gestire, di non annusare il pericolo. Se non si chiariscono queste cose dobbiamo aspettarci altri brutti risultati“.