Nel corso di un’intervista a Punto Nuovo Sport, Enrico Lubrano, avvocato e docente di Diritto dello Sport, nonché ex consulente legale della SSC Napoli, ha sollevato un’importante riflessione sul rischio che la squadra partenopea ha corso riguardo alla situazione contrattuale di Khvicha Kvaratskhelia. Secondo Lubrano, il club ha rischiato concretamente di dover pagare una penale di 10 milioni di euro, a causa dell’articolo 17 del regolamento FIFA, che avrebbe consentito al giocatore di rescindere il contratto senza giusta causa.

L’avv. Lubrano spiega il rischio di perdere Kvaratskhelia

L’avv. Lubrano ha sottolineato che l’articolo 17 della FIFA, che regola le rescissioni contrattuali nei trasferimenti di calciatori, ha rappresentato un potenziale pericolo per la SSC Napoli. In base a questo articolo, Kvaratskhelia, non trovandosi più nel “periodo protetto”, avrebbe potuto recedere unilateralmente dal contratto con la società partenopea, richiedendo un risarcimento che avrebbe potuto raggiungere i 10 milioni di euro. “Se il giocatore avesse fatto leva su questo articolo, sarebbe riuscito a liberarsi senza troppe complicazioni” ha affermato l’avvocato.

L’Articolo 17: un’arma a doppio taglio

L’articolo 17 del regolamento FIFA è visto come una sorta di arma nelle mani dei calciatori, che, purtroppo, può essere utilizzata in modo improprio. Lubrano ha riconosciuto che, pur essendo stato un “ricatto” nei confronti del Napoli, l’uso di tale norma era legittimo dal punto di vista del calciatore. “È un meccanismo che mette i club in una posizione vulnerabile, costringendoli a prendere decisioni difficili” ha aggiunto Lubrano.

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Nonostante le difficoltà, Lubrano ha elogiato la SSC Napoli per aver agito in modo razionale e imprenditoriale. La società, purtroppo, si è trovata in una posizione obbligata: non avrebbe potuto fare altro che proteggere il proprio asset. Tuttavia, questo scenario porta a una riflessione più ampia sul sistema che regola il calcio professionistico.

L’avv. Lubrano spiega la crisi del sistema

Il caso Kvaratskhelia apre, infatti, a una discussione più ampia sulla compatibilità dell’articolo 17 con il Diritto Europeo. Lubrano ha affermato che questa norma potrebbe risultare irragionevole e discriminatoria nei confronti dei club, in particolare quelli che si trovano a investire nella valorizzazione dei propri calciatori. “Il sistema rischia di franare” ha commentato l’avvocato, “e le società potrebbero trovarsi a fronteggiare situazioni simili in futuro, con un impatto negativo sui bilanci e sulla gestione degli asset calciatori.”

Un’opportunità per cambiare le regole

Secondo Lubrano, il caso Kvaratskhelia potrebbe diventare un punto di riferimento per il cambiamento delle regole riguardanti i contratti dei calciatori. In questo senso, sarebbe necessario un intervento per riformare l’articolo 17, che spesso risulta favorevole ai calciatori, ma penalizzante per i club che li sviluppano. “Il calcio non può continuare a operare sotto queste condizioni” ha concluso Lubrano, suggerendo che la questione vada affrontata su scala globale, al fine di evitare che diventi una prassi sistematica.

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