Nel turbinio di un’estate che si preannunciava più tranquilla, l’Italia è di nuovo in cerca di un commissario tecnico. Dopo l’addio di Luciano Spalletti, ufficializzato nei giorni scorsi, oggi è arrivata anche la rinuncia definitiva di Claudio Ranieri. Una scelta personale, quasi silenziosa, ma che ha avuto il peso di un macigno per la FIGC.
L’ex allenatore della Roma – oggi in una posizione dirigenziale vicina alla proprietà giallorossa – ha comunicato la sua decisione tramite un messaggio privato a Ivan Zazzaroni, poi reso pubblico: «Ho promesso che mi sarei fermato, e voglio mantenere la parola». Una risposta che ha lasciato spiazzati i vertici federali, che avevano individuato in lui un profilo d’esperienza, carismatico e rassicurante per inaugurare il nuovo ciclo post-Europeo. I Friedkin, proprietari della Roma, avevano dato via libera all’eventuale incarico, dimostrando apertura e rispetto. Ma Ranieri, uomo di parola, ha scelto la coerenza alla ribalta.
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Pioli opzione concreta per l’Italia: la FIGC accelera
Così, tra le ipotesi ancora vive sul tavolo federale, si rafforza il nome di Stefano Pioli. Già preso in considerazione come “piano B” nelle settimane precedenti, l’ex tecnico del Milan è ora il profilo più accreditato per la panchina azzurra.
Pioli, reduce da un quinquennio intenso e vincente con i rossoneri, è stimato tanto a livello federale quanto nello spogliatoio azzurro, e rappresenta un mix di continuità tattica e capacità di gestione del gruppo. Un nome che piace anche per la sua esperienza europea, maturata tra Champions e Serie A, e per la sua attitudine al lavoro con i giovani. Le prossime ore saranno decisive: la FIGC vuole chiudere rapidamente per non lasciare la Nazionale priva di guida tecnica.
Fiorentina in allarme: sfuma il sogno viola?
La possibile nomina di Pioli, però, rischia di generare un effetto domino anche a livello di club. La Fiorentina, infatti, aveva individuato proprio nell’ex tecnico milanista il candidato numero uno per la panchina dopo la separazione da Raffaele Palladino.
Pioli, che a Firenze ha già lasciato buoni ricordi nella sua prima esperienza, rappresentava per i viola la figura ideale per avviare un nuovo ciclo europeo, puntando su continuità, valorizzazione del talento e mentalità vincente. Ma ora tutto può cambiare: se Pioli dovesse accettare l’incarico con la Nazionale, la Fiorentina dovrà ripartire da zero nella costruzione del proprio progetto tecnico. Una beffa sportiva e strategica, che aggiunge ulteriore pepe a un’estate di panchine roventi.
Una scelta cruciale per il futuro dell’Italia
La panchina della Nazionale è più che un semplice incarico: è una responsabilità che orienta il presente e il futuro di un intero movimento. E dopo gli ultimi turbolenti avvicendamenti, è urgente trovare un profilo stabile, rispettato, competente.
Stefano Pioli sembra rispondere a tutte queste caratteristiche, e ora la FIGC è chiamata a rompere gli indugi. La nuova Italia deve nascere, e deve farlo presto.
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