Federico Dimarco

Federico Dimarco sta vivendo il momento più delicato della sua stagione. Dopo mesi da protagonista indiscusso nella corsia mancina dell’Inter, tra assist e gol spettacolari, aprile ha portato con sé nubi scure. Errori, acciacchi e un calendario serrato stanno mettendo alla prova l’esterno nerazzurro, che ha visto calare le sue prestazioni proprio nel momento in cui la squadra di Inzaghi ha perso brillantezza.

Per la prima volta dopo oltre due anni, l’Inter ha incassato due sconfitte consecutive in tutte le competizioni. Il ko in campionato contro il Bologna e l’eliminazione in Coppa Italia per mano del Milan hanno mostrato crepe evidenti anche nei pilastri più affidabili.

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Dimarco: errori pesanti e una condizione fisica precaria

Le difficoltà di Dimarco sono sotto gli occhi di tutti. Contro il Bayern Monaco, è stato lui a lasciare troppo spazio ad Harry Kane in occasione dell’1-0. Col Bologna, entrato nella ripresa, ha perso la marcatura su Orsolini, decisiva per il gol-partita. Nel derby di Coppa Italia, la musica non è cambiata: Alex Jimenez ha avuto via libera sull’azione del vantaggio firmato Jovic, con Dimarco colpevolmente distante.

Ma la flessione non è solo tecnica. A marzo un risentimento muscolare lo ha tenuto ai box contro il Napoli. Rientrato, ha dovuto fermarsi nuovamente. Un saliscendi fisico che, sommato alla densità degli impegni – tra Champions, campionato e Nazionale – ha limitato la sua continuità.

La fascia sinistra, tallone d’Achille nerazzurro

Un dato inquietante: tutti i gol dell’1-0 subiti nelle ultime tre gare dall’Inter sono arrivati dalla fascia sinistra. Una zona che, fino a poche settimane fa, era considerata il punto di forza del sistema di Inzaghi. La fragilità difensiva emersa negli ultimi appuntamenti parla chiaro, e Dimarco, simbolo e terminale di quella zona, ne paga oggi il prezzo.

In sua assenza, Carlos Augusto ha mostrato affidabilità, ma quando il classe ’97 è rientrato, la tenuta difensiva non è migliorata. Segno che la fatica e le noie muscolari hanno lasciato il segno.

Dimarco resta un’arma offensiva letale

Se dietro mostra crepe, davanti Dimarco resta un fattore imprescindibile. Il suo mancino resta tra i più temuti del campionato e la sua capacità di creare superiorità numerica e occasioni da palla inattiva è una risorsa irrinunciabile. Anche nel derby perso, l’occasione più nitida per l’Inter è arrivata proprio da un suo tiro, stampatosi sulla traversa.

La manovra offensiva nerazzurra continua a svilupparsi spesso e volentieri sulla corsia mancina. Quando Dimarco è in forma, l’Inter vola. Quando cala, tutta la struttura ne risente.

Inzaghi lo aspetta: serve il miglior Dimarco per lo sprint finale

Con lo Scudetto da difendere e una semifinale europea all’orizzonte, l’Inter ha bisogno di ritrovare il miglior Dimarco. L’esterno azzurro è chiamato a reagire, a stringere i denti e a tornare quel giocatore totale che aveva impressionato tutti nella prima metà di stagione.

Inzaghi non ha mai smesso di puntare su di lui, consapevole del suo peso specifico nel sistema nerazzurro.

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