Antonio Conte

Nicola Innocentin, manager ed esperto di calcio internazionale, con trascorsi nella Saudi league araba, ha parlato ai microfoni di Radio Marte nel corso di Marte Sport Live: “Il calcio italiano non progredisce: non ci sono infrastrutture adeguate e gli stipendi nei settori giovanili non sono assolutamente conformi con la professionalità di chi deve curare la crescita dei giovani. Se la Federazione non interviene non cambierà mai nulla”.

Ho lavorato in Germania e ho avuto modo di vedere come la federazione lì abbia sviluppato una metodologia funzionale a far crescere i talenti e le infrastrutture. In Italia manca una dirigenza tecnica: si ha una dirigenza troppo politicizzata. Se la maggioranza dei voti per il presidente della lega viene dai dilettanti, viene da chiedersi come si possa fare del professionismo. Con quale competenza ed esperienza i dilettanti scelgono i profili-guida? Prima di Gravina, c’era Tavecchio che, con il rispetto dovuto, era impresentabile a livello Internazionale”

“Anche Gravina non ha un alto profilo di presentabilità All’estero. Bisogna trovare dirigenti che siano tecnici e che sappiano lavorare ed implementare il settore calcistico. Per quanto riguarda i vari rifiuti di Osimhen, Hernandez e degli altri all’approdo alla Saudi League, avendo lavorato in Arabia, c’è da chiarire che spesso le cifre riportate in Italia sono lorde mentre vengono considerate nette. Se ad esempio parliamo di 20 milioni netti, nella cronaca italiana vengono indicati come 40 perché vengono ‘cubati’ in questo modo. Bisogna andarci quindi sempre con i piedi di piombo. Se Osimhen ha avuto delle nuove richieste, dopo la stagione strepitosa con il Galatasaray, è giusto che le valuti. Dal punto di vista tecnico la Saudi League è diventata molto competitiva, ma ci sono delle condizioni, come il clima eccessivamente caldo, che rendono difficile la possibilità di diventare la Premier League del domani. Si tratta in ogni caso di una realtà in enorme crescita”.

Infine ha chiosato: “Il vero top player del Napoli ha un nome e cognome, Antonio Conte, un allenatore eccezionale ed è capace di calarsi pienamente nella piazza in cui lavora. Anche a Napoli ha tenuto tutti con la briglia tirata, come è giusto fare, chiede tutto ai calciatori ma questi ultimi quando poi raggiungono un risultato, come accaduto quest’anno, concordano nel dover dare tutto per poter essere competitivi ad alti livelli. La mentalità di Conte è dedita al gruppo ed al lavoro. Ed è orientata solo ed esclusivamente ai risultati”. Ha concluso

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