Il Mattino - Orsi: "Più forte di Meret solo Donnarumma"

Nando Orsi, ex portiere della Lazio e oggi noto opinionista, ha vissuto una carriera piena di emozioni tra i pali, difendendo la porta contro alcuni dei più grandi campioni della storia del calcio. Oggi osserva il calcio da una prospettiva diversa, ma il ruolo del portiere è rimasto nel suo cuore, come dimostrano le parole di elogio per Alex Meret, portiere del Napoli, e i ricordi legati alla sfida più grande che abbia mai affrontato: Diego Armando Maradona. Di seguito degli estratti dell’intervista realizzata da Bruno Majorano per Il Mattino.

Orsi: “Per me Meret è secondo solo a Donnarumma”

“Meret è il valore aggiunto di questo Napoli” afferma Orsi, senza esitazione. “Nonostante le critiche che ha ricevuto nel corso degli anni, ha dimostrato di essere un portiere affidabile e determinante. Quest’anno sta facendo almeno una parata decisiva in ogni partita, e questo per una squadra che lotta per lo scudetto è fondamentale.” Per Orsi, Meret è tra i migliori portieri italiani in circolazione: “Per me è secondo solo a Donnarumma. Ha una personalità che molti non gli riconoscono, forse perché è una persona pacata e rispettosa, ma queste sono qualità che, soprattutto per un portiere, sono fondamentali“.

Meret ha dovuto affrontare critiche e momenti difficili, ma Orsi sottolinea come il giovane portiere del Napoli abbia sempre risposto sul campo. “Tutti i portieri fanno errori, è normale. Ma Meret ha dimostrato di saper reggere la pressione, e quest’anno sta confermando il suo valore, anche grazie alla fiducia che l’allenatore gli sta dando”. Il Napoli, in lotta con l’Inter di Simone Inzaghi per lo scudetto, può contare su di lui come una vera e propria sicurezza tra i pali.

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Essere portieri: una responsabilità unica

Nando Orsi conosce bene le difficoltà del ruolo. Essere portiere è un mestiere ingrato, sei sempre sotto osservazione, e una minima disattenzione può costarti caro. Quando giochi in squadre di vertice, come il Napoli oggi, la pressione è enorme. Devi essere pronto a rispondere in qualsiasi momento, anche quando il pallone sembra lontano”. Da portiere, Orsi ha affrontato alcuni dei più grandi attaccanti della storia, ma c’è un nome che evoca in lui emozioni contrastanti: Diego Armando Maradona.

Orsi racconta la sfida con Maradona: “Un incubo”

“Ho giocato contro tanti campioni – Socrates, Zico, Careca – ma nessuno mi ha mai messo in difficoltà come Maradona. Giocare contro Diego era quasi un incubo, ricorda Orsi. “La cosa che lo rendeva diverso dagli altri era la sua imprevedibilità. Mentre i grandi campioni eseguivano i gesti tecnici in maniera perfetta, con Diego non sapevi mai cosa aspettarti. Aveva una capacità unica di improvvisare, e quello che per noi sembrava un colpo fuori dall’ordinario, per lui era del tutto naturale.”

Orsi racconta come Maradona riuscisse, in una frazione di secondo, a valutare una decina di opzioni e scegliere sempre quella giusta. “La sua testa funzionava in un modo che era impossibile da leggere per chi gli stava di fronte. Quando pensavi di aver capito cosa avrebbe fatto, lui già aveva fatto altro. Quella capacità di improvvisazione era una delle cose che lo rendeva il più grande.”

Orsi, un ricordo indelebile: l’uscita su Diego

“Di tutta la mia carriera, ho due fotografie che conservo a casa”, rivela Orsi. “Una è del mio esordio nel derby contro la Roma, e l’altra è una mia uscita alta su Maradona. Per me, quei due momenti rappresentano il cuore della mia carriera. Giocare contro Diego non era solo una sfida calcistica, era una battaglia mentale. E quella parata su di lui rimane uno dei ricordi più belli della mia vita da portiere.

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