Il Fatto Quotidiano – Curve infiltrate, il Napoli non c’entra nulla

Stadio Diego Armando MaradonaStadio Diego Armando Maradona - Fonte foto: Lega Serie A

Nelle ultime ore si è abbattuto un nuovo scandalo tutto Italiano legato alle curve, soprattutto, di Milan e Inter. Tante sono state le opinioni di giornali e addetti ai lavori, che hanno criticato aspramente il bel paese per tutti i suoi settori corrotti e malfamati. Ormai sembra che in nessun settore, anche quello passionale delle curve calcistiche, non ci siano attività losche con secondi fini. Oltre alle società milanesi, ci sarebbero altre squadre di Serie A coinvolte. L’unica eccezione, come riportato da il Fatto Quotidiano, sarebbe il Napoli: la società azzurra non sarebbe coinvolta in dialoghi con gli ultras della squadra partenopea.

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L’elogio al Napoli del Fatto Quotidiano

Ad approfondire il discorso ci ha pensato il Fatto Quotidiano, che ha apprezzato la limpidezza del Napoli; di seguito un estratto del loro articolo: “Le più evidenti degenerazioni dell’osmosi, nel business dello sport, tra la criminalità organizzata, la criminalità comune e le frange violente del tifo sono infatti, quelle del mondo del calcio, dove gli intrecci fra riciclaggio, corruzione e malavita sono stati oggetto di indagini giudiziarie in tutta Italia: partite truccate, gestione illecita delle scommesse, controllo delle scuole calcio e dei vivai, estorsioni mascherate da sponsorizzazioni e minacce a giocatori, allenatori e dirigenti, il rapporto tra gli ambienti malavitosi e i singoli calciatori per l’alterazione del risultato sportivo al fine di conseguire guadagni illeciti attraverso il sistema delle scommesse, utilizzo delle tifoserie per il controllo dei servizi e delle attività interne ed esterne agli stadi e gestione del bagarinaggio.

In considerazione di quanto detto, la gestione di Aurelio De Laurentiis a Napoli rappresenta un’eccezione illuminante. De Laurentiis opera da venti anni in città, e, seppur minacciato, non è mai stato coinvolto in alcuna inchiesta per affari con la camorra.

Il bagarinaggio, che storicamente a Napoli ha sempre spadroneggiato, non esiste più. Il controllo dei rapporti tra calciatori e società civile è serrato e non ammette deroghe. Calciatori, anche molto amati dai tifosi, che direttamente o inconsapevolmente sono stati accostati a figure e a storie losche della città (Lavezzi, Paolo Cannavaro, Reina), dopo poco tempo hanno fatto le valigie e hanno dovuto lasciare la maglia azzurra.

Il Napoli non è mai stato così orgogliosamente libero da compromessi, in campo e fuori. Oggi al Maradona, in tutti i settori, si respira un’atmosfera di piacere, un vero e proprio teatro in cui la presenza di famiglie e bambini arricchisce di entusiasmo un ambiente comunque trainato dalla parte sana del tifo organizzato. Sicuramente un risultato più difficile di uno scudetto“.

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