Stagione sin qui molto complicata per la Salernitana dove, a meno di un miracolo sportivo, la retrocessione è solo una questione di tempo. Dopo l’esonero di Liverani, e l’arrivo di Colantuono, ammontano a quattro gli allenatori che hanno seduto sulla panchina granata in stagione. Nel frattempo la questione Dia non sembra in fase di chiusura, e anche il futuro della società pare in bilico. Raggiunto dai microfoni di Tuttosport, in occasione dell’ultimo saluto a Joe Barone, il patron Iervolino ha fatto chiarezza sul momento dei granata.
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Iervolino: “Stagione viziata da episodi”
“Non sono mai stato un lagnoso e non voglio iniziare adesso, ma la buona sorte non ci ha accompagnato. La maggior parte delle partite perse sono viziate da episodi, vedi l’ultima con il Lecce: un autogol, cinque palle gol nitide sprecate dai nostri, abbiamo avuto tanti rigori contro, abbiamo preso tanti gol negli ultimi minuti, colpito tanti pali, purtroppo il calcio è così. Adesso mancano fiducia ed energia positiva. Ma finché la matematica non ci condanna è doveroso combattere”.
Capitolo rimpianti
«Rimpiango tante cose, ma so anche che tutte le decisioni, nel momento in cui sono state prese, sembravano le migliori. Abbiamo iniziato il campionato con il 95% della squadra che si era salvata l’anno scorso e con lo stesso allenatore. Non abbiamo certo smobilitato o gettato la spugna prima di iniziare. Io ho sempre detto, e dico ancora, che qualsiasi scelta farò per la Salernitana sarà per l’amore del club e della tifoseria. Il mio grande cruccio quest’anno è quella di non essere stato molto presente, anche se durante la mia giornata di lavoro sento tutta al dirigenza almeno cinque o sei volte”.
Qualcosa è andato storto con Paulo Sosa
“Paulo Sosa è un grande professionista, una persona che sa fare bene il suo lavoro, ha metodologie molto moderne, molto carismatico, auguro ogni bene lavorativo, ma con noi tante cose non sono andate”.
Il miglior allenatore avuto
“Nicola è stato un mito, mettiamola così. Poi eravamo noi a pretendere sempre di più. Così è arrivato un grande professionista come Paulo Sousa. Inzaghi mi è piaciuto moltissimo, purtroppo ha trovato una squadra piena di dubbi, stata falcidiata dagli infortuni e cambiata moltissimo. Liverani è arrivato nel momento di massima urgenza, non puoi cambiare tutto subito se subentri. Colantuono ha portato la sua grande esperienza e l’amore incondizionato per la società, la città, la squadra e per la tifoseria”.
Il vero problema di Salerno secondo Iervolino
“C’è un attaccamento straordinario alla squadra. È presente ovunque, un tifo che non si ferma mai e rende particolare l’atmosfera del nostro stadio, difficile per gli avversari. Una curva tra le migliori d’Europa. Qualche giocatore se ne rende conto, altri no. Il vero problema di Salerno è che qualcuno si sente di passaggio. Amo e proteggo i miei giocatori, se amano la città, i tifosi e la maglia. Con chi non ha rispetto per la Salernitana sono meno disponibile”.