Sul canale YouTube di Napolità è uscita la video intervista in tre episodi realizzata da SalvatorePengue a Cristian Bucchi, ex giocatore del Napoli – tra gli autori della promozione in Serie A – e allenatore. Grazie alla sua esperienza, è riuscito a dare una delucidazione sui tre allenatori passati in azzurro questa stagione: “Tre gestioni difficili. Un anno come questo, successivo allo scudetto, nel quale vanno via allenatore e direttore, inevitabilmente i giocatori hanno preso un peso clamoroso perché gli unici Campioni rimasti. Lo scorso anno avevano un allenatore che era una grande guida come personalità, lo stesso il direttore sportivo, coloro che tenevano a freno certi giocatori. Persi i controllori non è facile. Non è facile neanche far fare una corsa in più a chi ha già vinto, sostituire uno che dice che ha vinto e non accetta il cambio. Sono cambiate tante cose, al di là dell’allenatore. Sarebbe stata una stagione difficile per tutti, anche per Guardiola. Le scelte fatte, poi, non sono di allenatori non bravi, ma esistono anche i contesti. Mazzarri, che non allenava da un po’, magari preso ad inizio anno avrebbe avuto tempo di plasmare la squadra. Calzona, da un punto di vista tecnico-tattico, si avvicina molto alle corde di questa squadra, ma ha anche un doppio ruolo e le due settimane in cui poteva lavarorare di più con la squadra, era in Nazionale. Una cosa fuori dal comune, non facile. Bisogna armarsi di grandissima pazienza, tutti, all’inverosimile. A fine stagione, poi, si metteranno dei punti: chi sente ancora forti motivazioni per poter tentare di scrivere la storia di questo club o chi, invece, è stato spremuto e non ha più niente da dare”.
CHI PRENDEREI COME NUOVO ALLENATORE DEL NAPOLI – “Thiago Motta, ma secondo me non verrà. Credo possa rimanere un ulteriore anno al raggiungimento della Champions League, oppure punterà su un’altra squadra. L’altro nome, per me, è Vincenzo Italiano. Italiano ha allenato 10 anni senza mai essere esonerato, ha fatto bene ovunque è andato. A Napoli può arrivare nel momento giusto, in cui bisogna resettare, non ricostruire completamente, ma ci vuole un po’ il ‘bonus facciata’, fare un piccolo restyling e penso che abbia dimostrato negli anni di meritare questa chance”.
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Osimhen, Simeone e Raspadori: parola all’ex bomber partenopeo Cristian Bucchi
Con 11 gol e 3 assist in azzurro, Cristian Bucchi si è guadagnato la stima dei tifosi partenopei. Chi meglio di lui poteva dire la sua sui tre attaccanti del Napoli? Su Victor Osimhen è stato molto diretto: “Per me è uno dei migliori attaccanti del mondo, perché mette insieme straordinarie caratteristiche fisiche: velocità, elevazione, strapotere; una straordinaria fase realizzativa: negli anni è cresciuto tantissimo, fa tantissimi gol, pesa tanto come numero di gol e quindi è determinante; per ultimo, è l’atteggiamento: io sono uno che osserva tantissimo, mi faccio delle clip degli atteggiamenti dei calciatori, specie quelli più importanti, ogni volta che c’è un passaggio per Osimhen si gira e batte le mani al compagno, una delle cose più belle in assoluto. Osimhen oggi è un campione e che si mostri con umiltà ed al servizio della squadra, invoglia il resto della squadra. Non so se resterà a Napoli, ma sicuramente è tra i 5 migliori al mondo”.
CHI PRENDEREI AL POSTO DI VICTOR OSIMHEN – “Lo scorso anno avrei preso Kolo Muani. Boniface del Leverkusen ha fatto molto bene all’inizio. Un attaccante che a me piace moltissimo, che gioca in Inghilterra è Toney, squalificato per calcioscommesse. È stato fuori 8 mesi, è rientrato ed ha già fatto 4-5 gol. Ha struttura, abilità tecniche”.
GIOVANNI SIMEONE – “È un giocatore che ha fatto le cose migliori quando ha avuto responsabilità e continuità. Al Genoa era meno bravo di oggi tecnicamente, qualitativamente, nel gioco di squadra e di raccordo, ha fatto benissimo al Verona dove ha giocato con tanta continuità e all’interno della stessa ha trovato anche i numeri. A bocce ferme, la scelta di Simeone qual è? Probabilmente non Napoli, perché a Napoli la concorrenza è talmente alta che il tuo tempo potrebbe essere ridotto. Lui ha scelto Napoli e ha vinto lo scudetto, ma se vorrà gratificazioni personali maggiori, probabilmente dovrà fare una scelta diversa, Torino, Lazio, dove il suo minutaggio può crescere in maniera importante. La stessa cosa vale per Raspadori”.
COLLOCAZIONE DI GIACOMO RASPADORI – “Secondo me, quando riesce a giocare tra le linee, dove è bravissimo tecnicamente, riesce a pulire il gioco, rilegarlo, scaricare e ripartire con l’attacco anche veloce nei 10-15 metri di profondità, diventa devastante. Probabilmente, il ruolo migliore per le sue caratteristiche è in un 4-2-3-1 o 4-2-2 come sottopunta”.