Contento, ma non soddisfatto. Lele Oriali, da Antonio Conte stesso definito come un prolungamento del suo sguardo, ha sintetizzato in questo modo le impressioni raccolte da Dimaro. Al lavoro per giorni e con un primo test già messo in scena, lo staff del mister salentino ha gli strumenti iniziali per fare una prima analisi sulla rosa. Una rosa, ovviamente, ad oggi ancora incompleta per l’assenza delle prime linee e sulla base degli acquisti ancora da definire.
«Abbiamo trovato un gruppo che si applica molto. Ci vorrà del tempo per capire quello che da loro si pretende, abbiamo pazienza ma fino a un certo punto», ha continuato Lele Oriali. Idee chiare e poche chiacchiere: c’è un tempo definito per lavorare duramente e per ottenere quel che si pretende dai giocatori.
La prima contro l’Anaune
La prima in quel di Dimaro è habitué per il Calcio Napoli e per tutti coloro con l’azzurro nel cuore. È un primo tassello, un punto di partenza dal quale si inizia a respirare l’aria della futura stagione, l’aria dei tempi che verranno. L’amichevole con l’Anaune non fornisce indizi o segnali chiari da registrare sulla squadra, ma restituisce in parte quell’adrenalina e quell’emozione del vedere il pallone scorrere sull’erba di un campo da calcio in mezzo ad undici magliette azzurre.
Una prima sgambata, dopo il duro lavoro delle sessioni di allenamento, per rodare i meccanismi. Un test che rimette al centro dell’attenzione il campo e il calcio giocato, utile per lo più per eventuali valutazioni individuali. Saranno altre quattro le amichevoli, prima dell’esordio stagionale contro il Modena in Coppa Italia, come di consueto in casa Napoli, con un crescendo di intensità.
L’ultima a Dimaro proprio domani contro il Mantova.
Stremati, ma sereni: il lavoro di Conte a Dimaro
Le istantanee dal Trentino sono inequivocabili. Calciatori stremati al termine di ogni doppia sessione diretta dal tecnico salentino. Intensità ed attenzione sul campo, cura dei dettagli, focus sull’aspetto atletico, tanto lavoro a secco: in sintesi il metodo di Antonio Conte. Un metodo che restituisce una chiara immagine della mentalità desiderata dal tecnico: grinta, energia, voglia di non mollare e di dare tutto in qualsiasi circostanza.
È questo anche il secondo aspetto da evidenziare. Al netto della fatica, nell’aria montanara di Dimaro si registra un ambiente disteso, fatto di produttività e, al contempo, sorrisi e gesti di incoraggiamento. Chiarezza, trasparenza, regole: gli ingredienti di Conte per trasmettere la determinazione che sembra caratterizzarlo anche ai suoi ragazzi.
Emblematica è l’immagine dell’abbraccio tra Aurelio De Laurentiis ed Antonio Conte all’arrivo del Presidente sul campo. Abbraccio contornato dall’ovazione dei presenti, che sembrano aver perdonato al patron gli errori a lui imputati della passata stagione.
Cosa manca per la soddisfazione?
E allora quali sono i tasselli ancora da definire per questa fatidica soddisfazione? L’esperienza in Trentino si concluderà con un altro test prestagionale contro il Mantova, ma a questa domanda si potrà rispondere solo in quel di Castel Di Sangro. Con la rosa al completo, tra impegnati in nazionale e ultimi acquisti, e con le amichevoli che aumentano di intensità, Conte potrà effettivamente rendersi conto delle potenzialità di tutti gli uomini a disposizione.
Un lungo lavoro attende il club per accontentare le esigenze del mister. Campo e mercato, con un mese che ci separa all’inizio del campionato.