La semifinale di ritorno di Coppa Italia tra Bologna ed Empoli è molto più di una formalità, nonostante il netto 3-0 dell’andata a favore dei rossoblù. Vincenzo Italiano, consapevole del vantaggio accumulato, mantiene i piedi ben saldi a terra: “Abbiamo fatto un ottimo lavoro all’andata, ma ora dobbiamo proteggerlo. Servirà massima concentrazione, senza errori inutili”.
Bologna in vantaggio, ma Italiano non si fida: “Niente sciocchezze”
Il tecnico ex Fiorentina conosce le insidie di partite come questa, dove l’apparente tranquillità può trasformarsi in trappola. E allora spazio alla lucidità, alle rotazioni studiate e all’energia di chi subentra: “I cambi stanno facendo la differenza, spesso chi finisce la gara è decisivo quanto chi la comincia”.
Ma c’è di più in ballo di un semplice passaggio del turno. Il Bologna non raggiunge una finale di Coppa Italia da 51 anni, e l’ambiente è in fermento: “Per questa città, per questa società, sarebbe un traguardo storico. Ci stiamo giocando qualcosa di davvero grande”.
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Bologna tra rotazioni mirate e mentalità da big
Italiano lascia intendere che ci saranno cambi, anche in funzione del campionato: “Valuteremo domani mattina, qualcuno rifiaterà”. Una gestione oculata, quella del tecnico, che riflette la nuova dimensione del Bologna. “Questa società è in crescita costante, c’è un progetto solido, una visione. Saputo ha costruito qualcosa di importante. Ora siamo una realtà che può ambire in alto”.
Dalle parole di Italiano emerge una consapevolezza nuova: il Bologna non è più una sorpresa, ma un club che punta a stabilizzarsi ai vertici del calcio italiano.
Empoli, tra orgoglio e realismo: “Far parlare il campo”
Dall’altra parte del campo, l’Empoli arriva al Dall’Ara con un atteggiamento opposto, ma non per questo dimesso. Roberto D’Aversa lo chiarisce subito: “Onoreremo l’impegno, giocheremo con tutto ciò che abbiamo. Il Bologna è forte, ma tocca al campo parlare”.
Il tecnico azzurro riconosce le difficoltà del momento, tra infortuni (come quello pesante di Kouamé) e un calendario compresso, ma invita la sua squadra a vivere l’occasione con il giusto spirito: “Chiedo ai ragazzi di godersi la partita, è una semifinale. Serve personalità, serve orgoglio”.
La mentalità dell’outsider: niente calcoli, solo cuore
D’Aversa si affida soprattutto all’atteggiamento: “Non possiamo tornare indietro a riflettere sull’andata. Serve andare in campo con la voglia di dimostrare che il Bologna non è superiore”. Un messaggio chiaro, diretto, che punta a risvegliare l’orgoglio dell’Empoli.
Per i toscani sarà una partita da giocare come fosse secca, senza appigli, senza calcoli. E forse proprio questo approccio potrà trasformarsi in un’arma a sorpresa.
L’atmosfera del Dall’Ara e l’eco di un sogno lungo 51 anni
Stasera lo stadio Dall’Ara sarà vestito a festa. Il popolo rossoblù sogna in grande, e ha ritrovato una squadra che gioca bene, diverte e crede nei propri mezzi. Ma il calcio, si sa, non è mai scritto in anticipo.
Il vantaggio cospicuo non autorizza distrazioni. E l’Empoli ha tutto da guadagnare. Bologna-Empoli sarà più di un ritorno di semifinale: sarà uno scontro tra ambizione e resistenza, tra storia e voglia di scriverne ancora.
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