Il giornalista Umberto Chiariello a Radio CRC, radio partner della SSC Napoli, ha parlato nel suo editoriale “Il Punto Chiaro”.
“Io vorrei evitare di attaccare, di arrabbiarmi, di farmi il sangue amaro, ma faccio fatica. In questa città c’è un sovvertimento della scala gerarchica.
C’è il popolo che è umorale ed è tifoso come giusto che sia, è passione, di razionale c’è poco. Un calciatore viene idolatrato, poi finisce nella polvere, poi nuovamente idolatrato.
Per esempio questa follia cittadina che ha colpito Mertens, che è belga, un mercenario del pallone. Calciatori che sposano una bandiera, che si identificano in un posto sono pochissimi. Capisco che Mertens che in una posizione di grande privilegio, non può amare una città così bello, tutto giusto. Ma l’abbiamo fatto cittadino onorario, stiamo facendo un cittadino al mese, abbiamo fatto Spelletti, addirittura Inler.
Koulibaly non se la merita? Hamsik, Cavani, Lavazzi? Careca perché non l’abbiamo fatto cittadino di Napoli? Non abbiamo fatto cittadino di Napoli nemmeno De Laurentiis, il più grande presidente di Napoli, insieme a Ferlaino.
Io non voglio tornare a Platone, dell’elitè che doveva guidare il popolo, secondo Lenin il nuovo principe doveva essere il partito. A guidare le masse dovesse essere qualcuno o una categoria. Gli opinion maker che vanno nelle università con la loro sapienza, con la capacità di affabulare perché conoscono più parole delle persone comuni.
A Napoli succede qualcosa di incredibile, chi mantiene il callo che non decolla in questa città sono i presunti intellettuali, i tuttologi. Quelli che vogliono insegnare il mestiere a tutti. ‘Io so parlare di calcio meglio di te, che titolo hai per parlare di calcio’, questi sono i discorsi dei presunti intellettuali.
A Napoli abbiamo questa retroguardia che frena, invece di guidare il popolo verso nuovi orizzonti. ‘Conte no, è juventino’. Fino a poco fa abbiamo detto che il Napoli non vince perché non ha mentalità vincente.
E come la fai la mentalità vincente fenomeno? Spiegamelo genio. La mentalità vincente si fa vincendo. Arriva uno sceicco proprietario di uno stato, prende il City che non era nessuno e non aveva vinto nulla. Compra chiunque, in 10 anni vinece 7 campionati, 1 Champions, tante Coppe nazionali, compra i calciatori con la pala che vengono da club con mentalità vincente, vinci, continui a vincere, diventa un grande club, migliore allenatore del mondo pagato 20 milioni l’anno (Guardiola). A Guardiola piace vince facile, voglio vedere se prendere l’Alicante, l’Alaves e la Fiorentina quando vince, è un grandissimo per carità.
Se non hai quella dimensione, come la crei la mentalità vincente? Andandola a comprare, acquisire, insegnare. Quando Spalletti, che veniva pagato profumatamente dall’Inter per stare a casa mentre Conte vinceva all’Inter, lo chiama De Laurentiis, lo porta a Napoli e fa un miracolo.
Ma quella squadra non aveva mai vinto niente e molti calciatori fino a Sarri, non avevamo mai visto la Champions League. Oggi Conte ha in mano 10 di loro che hanno vinto due scudetti in tre anni. E Conte, che è un vincente, che ha vinto tantissimo anche in Premier, sà come si vince.
Invece di ringraziare il padreterno di avere Conte. Tu che squadra tifi? Noi dobbiamo ringraziare le squadre che hanno fermato l’Inter, ma anche loro devono ringraziare quelli che ci hanno fermato. Ma Conte ha vinto, lui ha vinto.
Questi intellettuali che si sono applicato sul fatto che De Laurentiis non è degno di Napoli perché non ha la napoletanità, Conte che deve saltare al ‘chi non salta juventino è ‘ perché così si redime, ma voi dovete andare nei teatri a far ridere la gente perché siete ridicoli.
De Laurentiis non vi risponde proprio perché è la storia a parlare per lui, perché dopo il 2001 ha vinto solo De Laurentiis.
Voi sapete perché vi magnate il limone? Noi possiamo vincere il 5º scudetto, possiamo fare grandi cose, perché siamo davanti a tutti. E dove vi attaccate ora voi e i vostri salotti, basati su nulla. Perché di gestione non capite nulla, siete figli di papà, non sapete cosa significa studiare senza soldi e con le scarpe bucate.
Voi non avete la marcia in più, siete solo tromboni sfiatati, perché De Laurentiis e la storia vi hanno battuti”.
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