CdS - Napoli, la capolista se ne va... letteralmente

La capolista se ne va, letteralmente.” Questo il quadro tracciato dal Corriere dello Sport all’indomani della pesante sconfitta del Napoli contro il Como. Un ko che non solo fa perdere il primato in classifica, ma mette in luce problemi strutturali che sembrano radicati nella squadra di Antonio Conte. È un crollo avvenuto nella ripresa, dopo un primo tempo equilibrato, che ha visto il Napoli praticamente scomparire dal campo subito dopo il fischio d’inizio del secondo tempo. Una scena surreale, che ha lasciato i tifosi partenopei con il fiato sospeso, incapaci di riconoscere la squadra che fino a qualche settimana fa dominava la Serie A.

Il Como di Fabregas affonda la capolista

Il Corriere dello Sport non usa mezzi termini: “Lo affoga il Como di Fabregas dopo aver strangolato la Fiorentina”. La squadra guidata dall’ex campione spagnolo, con la sua ispirazione tattica e tecnica, ha messo in ginocchio un Napoli irriconoscibile. Al centro di questa sorprendente vittoria ci sono due giovani talenti, Nico Paz e Assane Diao, che con i loro 39 anni in due hanno offerto una prestazione di grande maturità e audacia. Sono stati loro, insieme alla guida esperta di Fabregas, l’essenza del successo comasco, mettendo in mostra qualità che al Napoli, in questa fase, sembrano mancare.

L’aggressività e la sfrontatezza dei giovani del Como hanno evidenziato una delle principali mancanze del Napoli: la freschezza e l’energia. Se da un lato Fabregas ha saputo sfruttare al meglio il talento e la voglia di emergere dei suoi giovani, dall’altro Conte sembra trovarsi a corto di soluzioni tattiche e tecniche per rilanciare una squadra spenta, incapace di reagire nei momenti di difficoltà.

Un febbraio nero: il Napoli da capolista al buio

Il mese di febbraio si sta rivelando disastroso per il Napoli. La squadra di Antonio Conte non ha mai vinto nelle quattro partite disputate, raccogliendo appena 3 punti e vedendo crollare l’imbattibilità che durava da ben dieci giornate. Il Corriere dello Sport descrive con lucidità questa fase critica, definendo il ko contro il Como come “la scena finale del delitto di febbraio”. Una metafora perfetta per descrivere il declino rapido e inaspettato di una squadra che sembrava destinata a lottare fino in fondo per il titolo.

L’analisi del quotidiano romano è impietosa: il Napoli, dopo aver accumulato vittorie e fiducia nella prima parte della stagione, si è letteralmente disgregato nel momento più importante. L’involuzione è evidente, sia sul piano del gioco che su quello mentale, con una serie di prestazioni sottotono che hanno minato le certezze della squadra e dei suoi tifosi.

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La crisi di Conte: cosa non funziona

La crisi del Napoli è ormai evidente e, come sottolinea il quotidiano, le responsabilità ricadono in gran parte sulla gestione di Antonio Conte. Il tecnico salentino, arrivato con la fama di grande motivatore e stratega, non è riuscito finora a trovare le giuste contromisure di fronte alle difficoltà. Il modulo che aveva garantito solidità difensiva e fluidità in attacco sembra ora inceppato, con i giocatori incapaci di esprimersi al meglio.

Le difficoltà tattiche si sono palesate proprio nel match contro il Como, dove il Napoli ha faticato a trovare spazi e a creare occasioni da gol. L’assenza di idee, un pressing inefficace e una difesa mal posizionata hanno permesso agli avversari di prendere il controllo della gara, specialmente nel secondo tempo. La squadra di Conte, abituata a dettare i ritmi, si è trovata schiacciata e priva di quella grinta che la contraddistingueva.

Il primo posto che sfuma: il Napoli tornerà capolista?

Il ko contro il Como ha significato anche la perdita del primo posto in classifica, un colpo durissimo per le ambizioni del Napoli. Dopo un inizio di stagione scintillante, con un vantaggio accumulato sugli inseguitori, la squadra di Conte ha visto tutto crollare in poche settimane. Il primato è svanito, e ora il Napoli si trova a dover inseguire, con la consapevolezza che il margine di errore si è ridotto drasticamente.

La squadra è chiamata a una reazione immediata, sia sul piano mentale che su quello tattico. Conte dovrà trovare rapidamente le soluzioni per uscire da questa crisi, evitando che il mese di febbraio rappresenti il punto di non ritorno per le ambizioni scudetto.

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