Il Napoli targato Antonio Conte è destinato, un po’ per palmares del tecnico, un po’ perché peggio di quest’anno difficilmente si può fare, a scompigliare le carte in tavola del prossimo campionato. ADL ha deciso di puntare sul “top coach“, come da lui definito, con tanto di sacrificio economico legato allo stipendio. Non è però la prima volta che il Napoli si affida ad un allenatore con con un curriculum di tutto rispetto. Accadde infatti con Benitez nel 2013 e la scelta portò ad un salto di qualità importante. Successe poi di nuovo con Ancelotti nel 2018, ma lì purtroppo le cose non andarono nel verso giusto. Mimmo Carratelli, giornalista del Corriere dello Sport, spera proprio che questa seconda esperienza possa aver “insegnato” qualcosa al patron azzurro per non ripetere gli stessi errori anche il prossimo anno.
LEGGI ANCHE >>> Il ds Cannella: “Lukaku è un obbiettivo concreto del Napoli”
“ADL non seppe sostenere l’emiliano”
Carratelli, nel suo editoriale per il quotidiano, spiega cosa servirà al Napoli per non ripetere gli stessi passi falsi dell’era Ancelotti: “Elemento primario del nuovo ciclo è che Conte possa fare affidamento su uno spogliatoio ‘pulito’, solidale, entusiasta, disposto al massimo impegno, senza musi lunghi, senza giocatori scontenti e, peggio ancora, con calciatori che vogliono andare via per insofferenze palesi o a caccia di più cospicui ingaggi. Uno spogliatoio ‘agitato’ ha già fatto fallire l’esperienza napoletana di un allenatore primo al mondo. La vicenda di Ancelotti è di soli cinque anni fa. De Laurentiis non seppe sostenere il tecnico emiliano. Deve tenere a mente la lezione di quel progetto fallito“.