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Mister Francesco Calzona, intervistato da Emanuele Corazzi, per Cronache di spogliatoio, ha colto l’occasione per raccontarsi per la prima volta dopo il suo ritorno a Napoli. “Mi trovavo in Calabria perché i miei genitori vivono lì. Dovevo restare quattro giorni ma poi improvvisamente ho ricevuto la chiamata di un dirigente del Napoli”. Così esordisce il mister.

Mister Calzona ha mai pensato: “Qui rischio di bruciarmi?”

“Già durante la chiamata ho iniziato a ragionare, ascoltavo ma pensavo. Non ho mai avuto il minimo dubbio di non accettare, anche perché la comfort zone non fa per me. Io sono andato in Slovacchia, in un Paese che non conoscevo, per cui le sfide mi piacciono. Napoli fa parte della mia vita, tornare qui e provare a dare una mano è una grande cosa”.

A chi hai comunicato per la prima volta del tuo passaggio a Napoli?

“Ero con mio fratello durante la chiamata, quindi è stato il primo a saperlo. Per comunicarlo ai miei genitori ho atteso la sera, avendo una certa età, non volevo che si agitassero. Il mio papà già guardava il Napoli indipendentemente dalla mia presenza“.

Quella sera con il Barcellona…

“Come ho già ripetuto, venivo dalla Calabria con una macchina a noleggio, ma già in Tangenziale ho abbassato il finestrino e ho urlato per l’adrenalina. Normalmente riesco ad essere abbastanza misurato ma questa volta è stato diverso; ho subito sentito il carico della responsabilità di rappresentare un popolo come quello napoletano, che non ha eguali. Anche la mia famiglia si è resa conto che è una cosa importante per me”.

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