Calaiò: “La squadra è morta, ne salvo solo due”

Emanuele Calaiò-ObbiettivoEmanuele Calaiò - Fonte foto: gianlucadimarzio.com

Il Napoli di questa stagione continua a deludere. Gli uomini di Calzona, oltre alla mancanza di fiato e di idee, ora non mostrano nemmeno quell’orgoglio che dovrebbe essere quasi fisiologico. I giocatori sembrano ormai svuotati e passivi dinnanzi ad un susseguirsi di prestazioni sottotono e passi falsi. Secondo Emanuele Calaiò, intervenuto a Campania Sport, questo Napoli non ha più nulla da dire al campionato, e servono ora misure drastiche.

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Calaiò: “Nessuno gli chiedeva di nuovo lo Scudetto, ma non si può accettare una stagione del genere”

 “È stato il Napoli più brutto della stagione. S’è parlato tanto della società e degli allenatori, quest’anno però ho sentito poche critiche verso la squadra. ADL s’è preso le sue responsabilità, gli allenatori pure, ma è facile così: la squadra in realtà è morta, non ha entusiasmo, si parla solo di futuro e passato ma qui ci sono altre 5 partite da giocare. Ma con quale mentalità le giocheranno? Nessuno gli chiedeva di nuovo lo Scudetto, ma non si può accettare una stagione del genere. È cambiato solo Kim, per carità forte, ma con lui cosa cambiava con quello che stiamo vedendo”.

Salvo solo Politano e Lobotka

“Nonostante i disastri, fino a due gare fa eri ancora in corsa perché pure le altre rallentano e potevi crederci. C’è la chance del quinto posto, addirittura potrebbe esserci pure il sesto ma non c’è voglia. Bisogna finire con dignità, non giocare con i tifosi, e programmare una stagione prendendo il miglior allenatore che possa dare anche la scossa e appendere i giocatori al muro. È una questione anche mentale. Io salvo solo Politano e Lobotka, gli unici che hanno dimostrato attaccamento alla maglia, gli altri zero. Io farei giocatori chi ha voglia, intanto, per queste ultime partite. Così come in estate, chi non ha estate vada via. Puoi fare qualsiasi tattica, ma se non c’è l’atteggiamento dove vai. Parliamo ancora delle gambe che non girano, ma è la testa”.

Sull’ipotesi Conte a Napoli

Lo conosco bene, è l’unica persona che può riportare quella mentalità e quell’entusiasmo che manca. Gasperini, che pure ho avuto, con le prime donne ha sempre fatto fatica. A Bergamo c’è la sua comfort zone, comanda tutto lui, non ha tutti questi giocatori di nome, ma giovani forti che valorizza. De Rossi sta valorizzando una rosa comunque forte, è entrato nella loro testa a differenza di Mourinho”.

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