Archiviato il primo giorno di ritiro a Coverciano per l’Italia di Luciano Spalletti, in vista di Euro 24, Gianluigi Buffon, capo delegazione della Nazionale, è intervenuto a Rai 2. Diversi i temi toccati, tra i quali, la tanto discussa convocazione di Niccolò Fagioli.
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Buffon racconta il calcio di Spalletti e le prospettive per Euro 24
“È sicuramente il girone più duro dell’Europeo, ma sarà duro anche per gli altri che ci dovranno affrontare. Questa è una certezza ed è una forza, sapere che gli altri ti temono. In un benchmark di valori, noi siamo considerati dai nostri avversari come una potenziale vincitrice”.
Spalletti parla di calcio fluido, di invasori, costruttori e difensori, tutto nella stessa squadra. C’è tempo per mettere questi principi in testa ai giocatori?
“Secondo me sì, già lo si è visto nel percorso da quando è arrivato il mister. Spalletti sta cercando di trasferire ai ragazzi dei comandamenti importanti, per quanto riguarda l’aspetto tattico, tecnico, comportamentale ed emozionale. Questo spesso fa centro: credo che lui e il suo staff siano di primissimo livello e credo che, in maniera operativa, spenderanno dalle 15 alle 16 ore al giorno alla Nazionale. Con la testa, pensando a quello che potrebbero fare, potrebbero arrivare alle 23 ore al giorno, togliendo l’ora REM della notte. Ma faranno di tutto per rendere orgogliosa la gente di noi”.
Convocazione di Fagioli
“Penso che il ct sia stato molto chiaro, ha visto in Nicolò delle qualità tecniche che magari non vedeva negli altri giocatori. Potrebbe essere un’arma in più, con caratteristiche differenti. Per quanto riguarda il resto, non capisco perché penalizzare ulteriormente un ragazzo che ha fatto un percorso e ha pagato i suoi errori. Questo fatto di andare dietro al pettegolezzo e alla maldicenza è un vizio che noi italiani dovremmo cercare di toglierci”.
Il rendimento di Scamacca (in attesa di Fiorentina-Atalanta)
“Gianluca ha dato risposte importanti in questi due mesi e mezzo, che sono partiti dalla mancata convocazione di marzo. Quello probabilmente ha fatto da sprone: da lì in poi, Scamacca ha segnato quasi ogni domenica ed è stato decisivo per la propria squadra, anche per i trofei vinti. Mi è sembrato un giocatore dentro la partita in ogni suo istante, era questo che gli chiedeva Spalletti. Poter contare su un attaccate che sta vivendo un momento simile ci dà fiducia. Detto ciò, abbiamo anche Retegui e Raspadori che sono giocatori importanti, con caratteristiche differenti, che ci possono dare tanto”.