Massimiliano Allegri

Il cerchio si chiude. Anzi, si riapre. Massimiliano Allegri è di nuovo l’allenatore del Milan. Dopo settimane di indiscrezioni e un accordo già siglato ieri, il club rossonero ha formalizzato il ritorno del tecnico livornese con un comunicato ufficiale che sa di nostalgia, ma soprattutto di un progetto che guarda al futuro con decisione.

“AC Milan comunica di aver affidato la conduzione tecnica della Prima Squadra maschile a Massimiliano Allegri”, si legge nella nota del club. Un passaggio formale che restituisce ad Allegri quella panchina che, nel 2010, fu il trampolino verso lo scudetto numero 18 della storia rossonera.

Allegri: un passato vincente, un presente da rilanciare

Nato a Livorno l’11 agosto 1967, Allegri conosce bene San Siro e le sue aspettative. Al Milan ha vinto lo Scudetto nel 2011, l’ultimo prima del lungo digiuno interrotto solo da Pioli nel 2022. In bacheca anche una Supercoppa Italiana, segno di un ciclo che, per quanto breve, lasciò un’impronta chiara.

Poi la lunga parentesi juventina, con cinque scudetti, cinque Coppe Italia e due Supercoppe, che ne hanno consolidato la fama di vincente. Ora il ritorno in rossonero, con l’obiettivo dichiarato di riportare il Milan stabilmente ai vertici del calcio italiano ed europeo.

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Il destino si diverte: una coincidenza che fa riflettere

C’è un dettaglio suggestivo, rivelato dal giornalista Nicolò Schira, che aggiunge un tocco suggestivo alla vicenda: “Max Allegri aveva firmato per la prima volta con il Milan nel maggio 2010, proprio a cavallo della finale di Champions League vinta dall’Inter. A distanza di 15 anni, la storia si ripete: anche stavolta i nerazzurri sono in finale e Max torna a Milanello”.

Un’eco del passato, un intreccio simbolico tra le due anime di Milano, in un momento in cui Allegri è chiamato a rilanciare il Diavolo nel duello cittadino.

Una nuova era: fiducia, esperienza e identità

Il Milan di oggi è diverso da quello del 2010. È una tela sulla quale lavorare da zero, senza certezze, senza pilastri. Allegri porta in dote esperienza, gestione delle pressioni e capacità tattica, in un contesto in cui la continuità e la leadership devono ritornare fondamentali. Il club lo ha scelto per guidare la transizione, per alzare l’asticella, per tornare a vincere con metodo e mentalità.

“Il Club rivolge a Massimiliano e ai suoi collaboratori un caloroso in bocca al lupo”, chiude il comunicato. Ma il vero messaggio è implicito: Allegri è tornato per riportare il Milan dove gli compete. E questa volta, il finale dovrà essere ancora più ambizioso.

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